Da un po’ di mesi a questa parte (ormai troppi?) si sente sempre parlare nel mondo del web di cookies, questi fantomatici “biscotti” che non poco filo da torcere hanno dato – e stanno dando ancora – a chi ha un sito/blog. Mi vien spontanea la battuta che di biscotto non se ne parlava così tanto da Euro 2004, quando il “casuale” risultato di Svezia-Danimarca 2-2 eliminò gli Azzurri del calcio nonostante la vittoria sulla Bulgaria per 2-1, ma questa è un’altra storia.
Torniamo invece seri, perché la faccenda è davvero intrisa di sfaccettature all’ennesima potenza. Facciamo quindi un mini riepilogo: il 2 giugno 2015 scade il termine di 12 mesi per la messa in atto della Cookie Law, un provvedimento inerente alla tutela dei dati personali recepita nel nostro Paese nel 2012 per direttiva Europea del 2009.
Come accennato, tale legge riguarda tutti i siti e i blog che popolano il mondo web e gestiti non solo da chi è del mestiere, ma anche da chi, nel proprio piccolo, ha qualche piccola infarinatura e, senza rompere le scatole a nessuno, racconta la propria vita con la massima semplicità.
Ma si sa, purtroppo la burocrazia non risparmia nessuno, e quindi professionisti e semplici amanti del web sono dovuti correre ai ripari per evitare di incappare in multe che definire pesantissime è dir poco. Ancora ancora i primi, pur sudando le classiche sette camicie hanno un po’ capito come e dove mettere mano (forse); i secondi hanno riempito di urla internet.
Ma dove sta tutta la difficoltà? Almeno questo è presto detto. i cookies non sono componenti di una sola categoria, ma ne esistono di diversi tipi e, a seconda dello scopo per cui un sito è online (semplice sito vetrina, blog, scopi pubblicitari…), si dovrà intervenire in maniera diversa. Infatti esistono cookie tecnici, analitici e di profilazione (quest’ultimi suddivisi a loro volta in prime e terze parti). E poi quali sono gli uni e quali gli altri? Abbastanza da poter dire che la confusione è stata (ed è tutt’ora) davvero tanta. Un semplice banner con l’avviso dell’utilizzo dei cookie non sempre basta; si deve riportare in un’altra pagina l’intera legge, trovare lo spazio all’interno del sito in cui non dia fastidio ma che allo stesso tempo sia leggibile, poi girare a sinistra e subito a destra (ah no, questo no… pant pant).
Insomma, come se già non ci fosse il da fare, ci mancava solo questa: una legge che inizialmente non chiariva granché su come intervenire, creando il panico tra gli utenti del web, soprattutto. Per fortuna (?) è ora intervenuto il Garante della Privacy a mettere un po’ d’ordine nelle nostre menti. Una semplice infografica ha raccolto le varie categorie di questi biscotti risultati un po’ indigesti a tutti.
Le idee ora si fanno un po’ più chiare e nitide. Ma alcune cose rimangono un po’ in sospeso. Ad esempio nel secondo caso “Solo cookie tecnici e analytics prima parte” ok, semplice informativa, nessun banner, nessun consenso, né notifica al garante. C’è tuttavia un “ma” (troppo bello altrimenti,vero?). Chi non è un “addetto ai lavori”, come fa a capire che tipo di cookies in realtà utilizza? Mi sa tanto ci vorrebbe in questo caso almeno un altro po’ di chiarezza da parte del Garante per evitare sanzioni pecuniarie davvero pesanti.
Ma soprattutto, il Garante stesso, sul suo sito, avrà agito correttamente o si è perso lui stesso nei meandri creati?
Tutti i riferimenti normativi li trovate qui, sperando che non confondano anche voi…
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